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Sport Senza Frontiere ottiene il patrocinio del Coni per il progetto “VISI – Volontari per uno Sport Inclusivo”

Formare giovani volontari per aiutare ragazze e ragazzi in difficoltà attraverso la pratica sportiva. È questo l’obiettivo del progetto VISI recentemente approvato dal bando Intrecci Possibili e che partità a gennaio de prossimo anno con il patrocinio del Coni, che ha da subito creduto nel potenziale di questa iniziativa.

Il progetto VISI nasce proprio dall’esigenza di favorire la relazionalità positiva e il protagonismo giovanile, spronando quindi i giovani alla cittadinanza attiva e alla promozione di stili di vita sani.

In una prima fase del progetto è prevista l’individuazione e la formazione di un gruppo di 10 giovani sportivi del territorio, fra i 15 ed i 18 anni, interessati ad intraprendere un percorso formativo di gruppo e di crescita personale. I corsi saranno incentrati sull’assunzione di una maggior consapevolezza dei propri punti di forza e sugli strumenti per poter trasmettere tali energie a minori in condizioni di vulnerabilità.

In una seconda fase verrà organizzato un open camp, laboratori sportivi realizzati all’aperto nei luoghi pubblici della città e aperti a bambini e bambine, ragazze e ragazzi che vivono situazioni di difficoltà o fragilità socio-familiare. I ragazzi e le ragazze dai 6 ai 18 anni, appartenenti a famiglie che vivono in condizioni di vulnerabilità e fragilità, anche dettate dall’impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto sulle loro vite. Si può trattare, ad esempio, di minori appartenenti a nuclei che dispongono di scarse risorse economiche e culturali, famiglie monoreddito o con genitori separati, disoccupati o appartenenti a comunità socialmente discriminate che hanno quindi maggiori impedimenti ad intraprendere delle attività sportive strutturate.

Il percorso si propone di fronteggiare le difficoltà legate allo stress psicologico, la sofferenza, la frustrazione e l’incertezza che la pandemia da COVID-19 ha portato con sé offrendo dei percorsi di coaching ai giovani ed alle giovani volontari individuati, che permetteranno loro di riscoprire chi sono, cosa sanno fare e come possono mettere a disposizione le loro risorse nei confronti di altri giovani appartenenti ai territori di Trento, Mattarello e Lavis.

Con il progetto VISI Sport Senza Frontiere Trentino, insieme ai partner sui territori, mira ad offrire ai giovani fra i 6 ed i 18 anni la possibilità di partecipare ad attività sportive eterogenee gestite anche da coetanei di poco più grandi con i quali poter entrare in relazione e costruire legami nuovi e positivi che diano la possibilità di aprirsi, fidarsi ed affidarsi e comunicare eventuali fragilità e difficoltà che stanno vivendo.

Tutte le attività sportive proposte ai partecipanti saranno gratuite, in modo tale da non limitare lo sviluppo psico-fisico di questi giovani a causa delle eventuali condizioni di difficoltà economica delle loro famiglie.

Lo Sport come strumento di inclusione

Convegno di restituzione del progetto JOYPONG di Sport Senza Frontiere

Si è svolto domenica 7 novembre 2021 l’evento di restituzione organizzato per raccontare e presentare i risultati di JOYPONG.

Tantissimi i giovani coinvolti in questi mesi di attività dedicati prima ad una mappatura e poi alla realizzazione di attività sportive inclusive sul territorio dei Comuni di Trento e di Lavis. JOYPONG nasce a dicembre 2020 con l’obiettivo di includere nell’attività sportiva un gruppo di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 12 anni in situazioni di fragilità socio-economica. Attraverso la pratica del tennistavolo, i partecipanti hanno avuto l’occasione di avvicinarsi a questo sport costruendo relazioni positive grazie al supporto di istruttori ed educatori esperti nelle pratiche degli sport inclusivi.

Il progetto prevedeva nelle prime fasi una mappatura delle buone pratiche locali sul tema dello sport come strumento di inclusione, proseguendo con un percorso formativo per gli istruttori adattato grazie ai risultati emersi dalla mappatura svolta.

Le attività di JOYPONG non si sono fermate neanche nei mesi in cui il Trentino era zona rossa a causa della situazione di emergenza sanitaria, proseguendo nel pieno rispetto dei protocolli Covid-19 offrendo quindi ai giovani partecipanti l’occasione per proseguire con gli allenamenti mantenendo quindi le relazioni instaurate nei mesi precedenti.

Durante l’anno hanno partecipato all’attività 50 tra bambine e bambini nei due territori coinvolti di Trento e Lavis, raggiungendone altri 400 grazie ai programmi di aggregazione estiva e di conciliazione lavoro famiglia attivati in collaborazione con APPM onlus. Le attività si svolte sia al coperto che all’aperto presso alcuni parchi della città.

Durante il convegno sono stati illustrati risultati raccolti durante l’esperienza progettuale ripercorrendo le varie tappe del percorso. Sono intervenuti Marcello Carli, presidente di SSF Trentino aps, il direttore Enrico Capuano che ha raccontato tutte le fasi del progetto, Susanna Valer, educatrice e istruttrice di SSF Trentino che ha anche realizzato la mappatura sugli sport inclusivi a inizio progetto, Paolo Romito, direttore di APPM che da anni collabora alle attività inclusive in favore di ragazze e ragazzi insieme a Sport Senza Frontiere Trentino aps, Gaia Tozzo presidentessa del Centro Sportivo Italiano – Comitato Provinciale di Trento che ha parlato del percorso formativo “L’Accademia dell’Animatore”per concludere con l’esperienza di Senigallia raccontata da Sabrina Moretti, campionessa e istruttrice di tennistavolo. È intervenuto anche Salvatore Panetta, Assessore del Comune di Trento con delega allo sport, che si è espresso in favore di tutte le pratiche sportive inclusive come motore di una spinta sempre maggiore dei giovani del territorio verso lo sport.

Lo sport come strumento di inclusione

Strumenti e buone pratiche del progetto JOYPONG

Sport Senza Frontiere Trentino APS vi invita al convegno di restituzione dei risultati di JOYPONG

Domenica 7 novembre 2021 dalle 10:00 alle 12:00 presso la Sala Conferenze della Fondazione Caritro ci ritroveremo per raccontare le varie tappe del progetto, i risultati ottenuti e alcune best practice educative adottate nei mesi di attività. 

Sarà presente anche Sabrina Moretti, campionessa e allenatrice di tennistavolo, che porterà l’esperienza del Centro Olimpico Tennistavolo di Senigallia in materia di sport ed inclusione sociale.

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“PARK TRENTO – Un bene comune per promuovere lo sport per tutti”

Spazi condivisi e inclusivi favoriscono la partecipazione e l’aggregazione dei ragazzi grazie anche alle proposte sportive offerte loro. Da questo presupposto nasce il Patto di collaborazione stipulato da Sport Senza Frontiere Trentino e il Comune di Trento insieme a Uisp del Trentino, Giovani Arte Sport, Front flip move the fun e Easy ramp di Mezzolombardo.

L’impegno di queste organizzazioni nel promuovere attività sportive a favore di ragazze e ragazzi allo Skate Park di Trento ha l’obiettivo di rendere lo spazio un luogo aperto e inclusivo utile a coinvolgere i giovani in pratiche sportive e incoraggiarne l’aggregazione, condividendo un programma di animazione e gestione di un bene comune come un parco pubblico urbano.

Il Patto riguarda la cura e la valorizzazione dell’area sportiva “Park Trento” che comprende le aree verdi e le attrezzature presenti con lo scopo di favorire la partecipazione giovanile nello sviluppo di progettualità condivise e intercettare bisogni della fascia più giovane delle zone della città coinvolte.

L’importanza di questi progetti sta soprattutto nell’educare alla cittadinanza attiva e alla cura dei beni comuni, sensibilizzando i ragazzi e le ragazze al rispetto degli spazi pubblici e sviluppandone un senso di appartenenza e di partecipazione basati sul rispetto reciproco favorendo lo sviluppo di momenti di socialità.

La forza di appartenere ad una squadra

Le ragazze e i ragazzi di Sport Senza Frontiere Trentino insieme agli allenatori

Nicole, il tennistavolo e Sport Senza Frontiere Trentino

Spesso si pensa erroneamente che una disciplina sportiva individuale non abbia una vera “squadra”. In campo questo può essere vero, ma nessuno riesce ad ottenere risultati lavorando e allenandosi da solo.

Nicole durante i suoi primi allenamenti

La squadra è quella “famiglia sportiva” che ti accompagna durante le fatiche degli allenamenti, applaude alle tue vittorie e ti abbraccia dopo una sconfitta, ma soprattutto non ti lascia mai solo.

Anche nel tennistavolo vale questa regola; la squadra è composta dagli allenatori e dai compagni, tutti con l’obiettivo di migliorarsi e stare insieme più possibile, visto che poi in partita bisognerà cavarsela da soli!

Quando Nicole è entrata a far parte di SSF aveva appena 6 anni. Sebbene si fosse da subito distinta per solarità e vivacità, mostrandosi immediatamente tra le più loquaci e disinvolte del gruppo, durante i primi allenamenti era un po’ imbarazzata nel maneggiare la racchetta e ad approcciarsi ad uno sport così tecnico come il tennistavolo. Ma la forza del gruppo e l’affiatamento che si creano in una squadra sono un potentissimo strumento di relazione, possono sconfiggere l’imbarazzo e la paura di sbagliare una pallina, creando rapporti che arricchiscono e ci permettono di apprezzare ancora di più i nostri sport preferiti.

In pochissimo tempo Nicole ha costruito rapporti di solida amicizia con tutti i compagni e le compagne di squadra, sostenendoli, aiutandoli e incoraggiandoli, ed è stata ricompensata con tantissimi nuovi amici e amiche con cui condividere questo bellissimo sport.

Tutti insieme per il riscaldamento pre-allenamento!

Nicole oggi ha 10 anni e rappresenta davvero l’anima del gruppo di ping pong di SSF Trentino. È stata una delle prime allieve di SSF e partecipa a tutti gli allenamenti da quando il progetto è partito, impegnandosi molto nelle sedute e dando sempre il benvenuto a tutti i nuovi compagni che si sono alternati negli anni,  accogliendoli con un sorriso e qualche consiglio tecnico degno del migliore allenatore.

Questo perché tutti siamo partiti da lì, dal non sapere come tenere una racchetta in mano correttamente, a non sapersi muovere sul campo o a non riuscire a mettere una pallina in campo neanche per sbaglio.

Questo può sicuramente scoraggiare chiunque si avvicini a una disciplina sportiva così ricca e complessa, ma se qualcuno ti incoraggia e ti rassicura, tutto diventa più piacevole e piano piano, le palline iniziano ad entrare e il divertimento può avere inizio, sia in campo sia fuori.

Tre allievi di Sport Senza Frontiere tra i partecipanti allo stage per giovani promesse

Si è tenuto nelle giornate dell’8 e 9 maggio lo stage organizzato dal comitato provinciale della Federazione Tennistavolo presso il centro sportivo “alla Vela”, una due giorni di stage riservato a tecnici e giovani atleti trentini.

Tra i convocati anche tre allievi di Sport Senza Frontiere, Evelina, Amedeo e Viola, che si sono avvicinati alla pratica sportiva del tennistavolo grazie alle attività proposte dall’associazione. Gli atleti di Sport Senza Frontiere convocati sarebbero stati di più ma purtroppo le attuali regole di contingentamento hanno imposto agli organizzatori di ridurre il numero dei partecipanti per poter lasciare spazio al maggior numero di squadre possibili.

Per l’occasione sono stati invitati il tecnico federale Levon Zakaryan e un allenatore di Tennistavolo di assoluto prestigio internazionale come Joze Urh, attuale Direttore Tecnico della Squadra Nazionale Slovena.

In foto Amedeo (11), Evelina (10) e Viola (13)

È partita la formazione del progetto JOYPONG!

Sport Senza Frontiere Trentino APS non si ferma nemmeno in zona rossa

Sono iniziati a fine aprile gli appuntamenti formativi del progetto JOYPONG che hanno visto la partecipazione di numerosi operatori sociali desiderosi di avvicinarsi all’utilizzo della pratica sportiva come strumento di inclusione e aggregazione per giovani e giovanissimi.
I primi incontri tenuti dalla dott.ssa Sara Di Michele, psicologa dell’età evolutiva, si sono concentrati sulla relazione educativa nelle attività sportive e sugli elementi socio pedagogici legati all’età evolutiva, con particolare attenzione all’attuale situazione sanitaria e su come questa abbia influito sui bambini.
Il corso di formazione per operatori sportivi è interamente orientato a formare istruttori e operatori volontari sensibili alle tematiche sociali e proseguirà fino a ottobre proponendo interventi di diversi professionisti dell’animazione sportiva e del rapporto educativo con bambini e ragazzi.

Tra i mesi di dicembre 2020 e febbraio 2021 è stata realizzata anche una mappatura della rete sociale legata alla pratica sportiva dei giovani con l’obiettivo di rilanciare le reti di prossimità e di inclusione sociale. È stata svolta quindi una mappatura del territorio con un’analisi dettagliata delle risorse esistenti in ambito sportivo rispetto al tennistavolo e agli attori socio-assistenziali.
Nel frattempo e nonostante la situazione sanitaria, è stato possibile avviare comunque i laboratori di tennis da tavolo per bambini e ragazzi in condizione di vulnerabilità economico sociale sul territorio del Comune di Trento. Tutti i ragazzi che hanno partecipato sono stati tesserati dall’ASD TT Lavis APS e in tal modo è stato possibile svolgere i laboratori nel pieno rispetto dei protocolli di legge anche in piena zona rossa.

Intervista al presidente di Sport Senza Frontiere Trentino Marcello Carli

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Un progetto, molti obiettivi

Il tennistavolo è sinonimo di divertimento, ma significa anche inclusione e disciplina sportiva. Quali sono i benefici che può portare un progetto come Ping Pong Senza Confini?

Ogni progettualità nasce grazie alla rilevazione dei bisogni e dei suoi destinatari. L’associazione Sport Senza Frontiere Trentino, insieme ai partner di Ping Pong Senza Confini, ha rilevato negli anni diversi bisogni emergenti di ragazzi e famiglie in situazioni di difficoltà, nonché un’assenza di opportunità nei territori di Trento e di Lavis.

Per questo motivo è stato promosso un progetto che rispondesse in maniera concreta alle diverse problematiche emerse sul territorio di riferimento, cercando di venire incontro alle esigenze socio-educative rilevate.

Ping Pong Senza Confini offre a bambini e ragazzi l’opportunità di svolgere una sana attività fisica attraverso una disciplina sportiva inclusiva e adatta a tutti, coltivando relazioni positive con compagni e operatori.

Un ruolo fondamentale in tutto questo ce l’hanno sicuramente gli allenatori, gli operatori e gli istruttori di questa disciplina, che all’interno del progetto diventa il principale strumento di inclusione e coinvolgimento di bambini e ragazzi. È quindi un obiettivo fondamentale incremento delle conoscenze degli operatori rispetto alla capacità inclusiva dello sport

Un altro obiettivo del progetto è la promozione di stili di vita sani attraverso la pratica sportiva. I problemi di salute derivanti dall’abitudine alla sedentarietà possono essere prevenuti attraverso una sana disciplina sportiva fin dalla giovane età per garantire il massimo benessere psicofisico di bambini e ragazzi. È sempre più importante riuscire a offrire proposte sportive e di socialità in un periodo in cui, a causa dell’emergenza Covid 19, molte attività ludiche e sportive sono state sospese a causa delle attuali misure di distanziamento.

Con questo progetto si vogliono condividere le buone pratiche tra i vari enti, che servirà per creare sinergie tra realtà sportive e sociali e aumentare la capacità delle organizzazioni condividendo nuove idee, metodi, progettualità per promuovere l’importanza dell’attività fisica tra i giovani.

Ping Pong Senza Confini

Un progetto dove il tennis da tavolo diventa strumento innovativo per migliorare la socialità, il benessere e rafforzare il senso di comunità

Grazie alla rete di partner coinvolti e al sostegno di Fondazione Caritro, Caritas Diocesana Trento, Cassa Centrale Banca – Trento e al Comune di Trento, il progetto mira a creare aggregazione sociale attraverso la disciplina del tennistavolo, proponendo sul territorio di Trento e Lavis diverse attività sportive e iniziative di socialità.

Ping Pong Senza Confini vuole diffondere un modello di inclusione sportiva per giovani che con le loro famiglie vivono in condizione di fragilità o disagio socio-economico. Questa disciplina sportiva si presta bene a raggiungere questi obiettivi, trattandosi uno sport di relazione basato su disciplina e rispetto delle regole che ben si conciliano con i valori sociali del dialogo, della ricerca di un comune terreno di comprensione.

Essendo una disciplina che non prevede un contatto fisico, è possibile svolgerla nel pieno rispetto delle attuali restrizioni legate all’emergenza Covid 19, praticabile quindi in relativa sicurezza senza snaturarne l’essenza.

Insieme ai partner del progetto, ai quali abbiamo dedicato un articolo di approfondimento, è stato possibile organizzare un percorso coinvolgente e ricco di iniziative per ragazze e ragazzi dai 7 anni ai 13 anni dei territori di Trento e Lavis. Le iniziative si rivolgono in particolare a quei ragazzi che possono vivere situazioni di solitudine personale e di disagio sociale, nei confronti dei quali vanno rivolte azioni di socializzazione positiva e di inclusione, coinvolgendo dove possibile anche le famiglie.

Nel territorio sono presenti numerose realtà sportive dedite agli sport più conosciuti ma presentano tutte un’impostazione agonistica che per sua natura concentra le attenzioni sui giovani migliori abbandonando chi non ha possibilità di raggiungere risultati.

Il valore aggiunto di Ping Pong Senza Confini è proprio quello di unire una disciplina sportiva inclusiva, tra le più praticate al mondo in quanto praticabile da tutti a qualsiasi età, con l’aggregazione giovanile, l’inclusione sociale, il volontariato nell’animazione sportiva e la tutela della salute.